Sebbene la giornata sia iniziata con pioggia (mentre ero in tenda), ci sia stata tanta salita dopo varie settimane e abbia rischiato la prima caduta, mi sono proprio divertito.
Azzeccata la scelta di lasciare la Loira per il canale di Nivernais.
La parte migliore di questo canale è che la stradina che lo costeggia è pianeggiante, se possiamo dirlo, per chilometri e chilometri. Il contesto è davvero grazioso con tanto verde attorno.
Ogni tanto si incontrano le chiuse e ad ognuna di esse è presente una casetta o una vera e propria casa che, immagino, sia usata dal custode o controllore della chiusa.
Inoltre il canale è navigabile da medio -piccole imbarcazioni. Proprio mentre arrivavo in corrispondenza di un ponte elevatoio ho fatto due chiacchiere con il signore che lo stava sollevando: un australiano che assieme a sua moglie ed una coppia di amici hanno affittato la barca e tra fiumi e canali hanno percorso 1500 km dall’Olanda alla Francia.
Il canale continuerebbe ancora per chilometri ma io ho escogitato il piano B per lasciare la Francia con qualche ricordo in più: il parco naturale Morvan.
Mi carico di roba da mangiare e da bere come un mulo visto che non so dove andrò a parare e per quanto tempo starò fuori i centri urbani.
Parto e dopo qualche chilometro i fantasmi del passato tornano a farmi visita ovvero le salite della foresta nera!!!
Chi mi conosce lo sa che mi piace esplorare, cercare varianti ai percorsi ecc. e infatti vedo nel gps una traccia chiamata ‘gran traverse de Morvan’ o una cosa simile. Cacchio lascio l’asfalto immediatamente e mi butto, purtroppo, su pendenze disumane; in cima al primo strappo c’è una gentile nonnina con il nipote e mi faccio spiegare come è il percorso. La risposta è chiara ovvero un paio di strappi e poi prendere il sentiero di sinistra che è più pedalabile di quello a destra che è pieno di “stones”!
Mi assicuro che non ci siano tratti di fango e la nonnina ripete “only stones”.
Superata la prima parte si entra nel bosco e qui, totalmente isolato da vie di comunicazione e centri urbani, si trova un incredibile cimitero franco-inglese.
Si tratta dell’ufficiale Marqui, i suoi uomini e 7 inglesi. La storia narra che gli inglesi vennero paracadutati all’interno del bosco di Morvan in aiuto dei francesi per la liberazione della Francia nel 1944. Purtroppo gli è andata male.
Davvero molto bello.
Purtroppo il mio viaggio dentro il parco non finisce qui ma poco più avanti invece delle stones troverò molto mud e una borsa posteriore assieme alle mie scarpe lo assaggeranno!
Ripensandoci mi è andata di lusso poichè in quei pozzangheroni di fango potevo finirci sdraiato io. Invece sono riuscito a rimanere in equilibrio ed ho mantenuto inclinata la bici il meno possibile.
Saranno comunque tanti i tratti di fango da superare e ci sarà modo anche di spingere la bici nel mezzo del bosco per evitare i tratti di sentiero con alberi caduti.
Fortunatamente ‘le traverse’ è corto e riesco a raggiungere un lago.
Stavo pensando di passare la notte qui ma turisticamente non mi piaceva, il più giovane avrà avuto 70 anni e quindi ho deciso di proseguire. E dai 650 metri di altitudine arrivo a 15 km da Autun in una picchiata libidinosa. Esce pure il sole.
Sto già pensando a Ginevra poichè da qui in avanti non ci sarà molto da visitare. Probabilmente inizierò a sentire maggior fatica, le montagne non sono lontane…