Della settimana trascorsa in Italia mi resteranno le parole dette dal titolare del campeggio di Peschiera del Garda; dopo uno scambio di battute sul dove andassi con la bici, sorridendo mi ha detto: “perchè lo fai?” Beh, risposi, perchè mi piacerebbe vedere posti e gente nuova usando uno mezzo di trasporto che ti permette di spostarti in tempi relativamente veloci. E poi, ho concluso, cosa sono 3 o 4 mesi nell’arco di una vita?
A questa domanda mi sento rispondere: “devi essere proprio ottimista!” Allora ho capito quanto erano lontani i nostri punti di vista. Se per lui ero ottimista, per me, è tutto il contrario! È proprio perché sono pessimista che voglio vivere questa cosa, ora, adesso e non pensarci fra 20 anni quando non lo potrò più fare oppure, peggio, non avere più tempo a disposizione per farlo.
Oggi siamo tutti occupati a lavorare duramente ed è giusto e sacrosanto; c’è chi lo fa per mantenere la famiglia, c’è chi lo fà per viaggiare, c’è chi lo fà per tante altre cose ma alla fine, è giusto vivere tutto il corso della propria esistenza lavorando tutto il giorno per 5-6 o anche 7 giorni a settimana? Quando resta il tempo per la famiglia o le altre cose? Cosa ci ricorderemo a fine vita? Delle 7-8 ore passate in ufficio o in fabbrica o al bar a bere spritz?
Penso che vivendo lontani dagli sprechi e dal consumismo si possa lavorare meno e vivere meglio, molto meglio.
Chissà se i miei ricordi di questo periodo saranno migliori o peggiori del titolare del campeggio di Peschiera del Garda?
La strada per il passo Resia è semplice, nulla di impossibile, le pendenze sono lievi e proprio per questo l’ho preferita alla presunta ciclabile che sul mio gps taglia perpendicolarmente le curve di livello. La difficoltà sta nel tipo di giornata: vento contro, pioggerella e tanto, ma tanto traffico. Il passaggio dei camion ti fa capire che sei un fuscello, forse a causa delle borse, perchè vieni letteralmente sbalzato a destra e sinistra per quei due o tre secondi.
Al lago la pioggia incessante smette per qualche minuto di orologio e mi permette di scattare qualche foto, ma poi riprende ancora più battente.
Poco prima della frontiera incontro due poveri cristi che come me stavano pedalando ed uno mi dice qualcosa in tedesco, non capisco, allora in english mi dice: “Ungenerous weather!” E io gli rispondo: “Fuck the rain! 😂 Li saluto e appena dopo, totalmente inzuppato di acqua, con gli occhiali da sole, in mezzo ai prati…inizio a cantare! Avevo raggiunto l’Austria in bici!
Chiunque si intende un pochino di bici sa benissimo che i vecchi freni a pattino poco si abbinano con il bagnato; ecco perchè in discesa mi è partito prima il freno dietro e sul finale, quasi anche il freno anteriore dovuto ad un eccessivo consumo e poca aderenza!
Dovrò quindi ritensionare i cavi dei freni in vista dell’Albergpass dove è prevista pioggia e neve ma intanto mi godo le stupende valli austriache lungo il fiume Inn. Che bello.
Caro Ligi-o ne sentirai tanti di questi commenti anche al ritorno 🙂 Purtroppo in Italia l’unica cosa che sembra essere ammissibile è quella di trovare un posto fisso dalla classica persona che ti raccomanda, lavorare a testa bassa per tutta la vita, imparare a dire di si e cercare di limitare i sogni ai momenti in cui si dorme… Mi dispiace deluderti ma molte persone sono stupite di come la vita possa essere interpretata in vari modi ed il percorso di ogni persona può essere diverso..L’Italia è l’emblema di questo..paese immobile da decenni e giovani castrati nelle convinzioni dei genitori…molte volte frustrati e invidiosi. I paesaggi,gli odori, l’imprevisto..il viaggio porta inevitabilmente ad un cambiamento nel modo di affrontare la vita con uno sguardo più profondo…il viaggio non sarà una perdita di tempo..ma al contrario ti porterà ad una crescita personale che nessun altro lavoro “prestigioso” ti potrà dare! In inchino a Ligio che hai avuto il coraggio di intraprendere questo viaggio! Sciapooo!!