L’idea di scrivere una guida per affrontare l’Islanda in bici mi è venuta dopo i primi giorni che mi trovavo lì. Questo è ancora il mio secondo viaggio e quindi per cercare di affrontare il tutto nei migliore dei modi mi sono affidato in parte alle mie esperienze passate ed in parte alle informazioni di persone reali e persone del web. L’elaborazione dell’itinerario, che solitamente mi riesce abbastanza facile, in questo caso è stata lunga e sofferta; lo si può verificare dal fatto che prima di partire ho pubblicato un post con un certo tipo di itinerario che ho poi cambiato negli ultimi giorni pre-partenza e che ho quasi fedelmente seguito. Vien da ridere pensando che sia stato difficile trovare il giusto itinerario in un posto dove praticamente c’è una sola strada! La causa di tutto ciò sono state le informazioni reperite e i consigli di persone, che ripensandoci, hanno ingigantito non poco le situazioni islandesi.
Ricordo ancora frasi del tipo “attenzione alle pietre laviche, ho aiutato un sacco di ciclisti con i copertoni tagliati”, “come fai a bere nella steppa?”, “hai un filtro?….attento che ti si blocca con la cenere vulcanica!” , “sconsiglio vivamente di percorrere le piste di montagna” ecc. ecc.
Premetto che quanto seguirà è basato solo ed esclusivamente su 20 gg. di viaggio in Agosto/Settembre e su cose viste, provate e testate lungo il mio itinerario. Cercherò di dare consigli e fatti per migliorare il proprio viaggio, non certo sul come farlo.
Prima cosa: non ascoltare consigli da chi non ha affrontato l’Islanda in BICI, ma magari a piedi, in auto o autobus. Possono facilmente portare in errore. Ovviamente mi riferisco ad esempio ai tempi di percorrenza, fondo stradale, ogni quanto reperire acqua ecc. Riporto l’esempio di chi mi disse “l’acqua non la trovi sempre”. Falso, perchè se vai a piedi potrebbero trascorre 1-2 gg. mentre in bici nell’arco della giornata la trovi facilmente (fiumi o attività umane). Ovviamente per il trasporto idrico bisogna organizzarsi. In Agosto con una borraccia da 75cl si va avanti tutto il giorno senza soffrire la sete, certo è comunque bene idratarsi ma tanto per capirci se non mangiate (come me) biscotti al cacao non avrete grossi problemi per dissetarvi. Va però tenuto conto dell’acqua necessaria a cucinare se fate campeggio libero; in questo caso mi sono portato dietro una sacca idrica (camelback) da 3l che non occupa spazio e non pesa fino a quando non la riempite. Ci ho affrontato la F35 appoggiandomi a torrenti dove nelle ultime ore della giornata facevo scorta e filtravo con un mini filtro della Sawyer da €20. Non ho avuto alcun problema di stomaco con l’acqua e secondo me anche quella di fiume è tranquillamente potabile. Il filtro può servire ad eliminare qualche impurità ed a stare più tranquilli. Ultima cosa: appena iniziate a pedalare rifornitevi da qualsiasi rubinetto con l’acqua che vi serve, non fate affidamento sul supermercato: 1 litro di naturale 2,5/3€, in alcuni supermercati è difficile trovarla proprio perchè non la compra nessuno. Concludo dicendo che in alcune zone l’acqua che userete per bere o lavarvi avrà un certo odore….
Il secondo scoglio incontrato e penso riguardi tutti i cicloturisti è: quanto posso percorrere in media al giorno? quanti giorni mi servono per chiudere il mio itinerario? Io mi sono fatto una serie di ipotesi che poi si sono rilevate abbastanza corrette. Chiaramente bisogna prima capire che tipo di percorso intraprendere. Se ad esempio si ha intenzione di percorrere la Ring Route N.1 (tutta o quasi asfaltata) ci si può presentare ai blocchi di partenza con bici tipo graziella, borse e fare quando va male dai 60 a quando va bene 120 km al giorno. Ovviamente i km vanno calibrati con ciò che si vuole visitare e quanto tempo si dedica alla parte turistica. Su questa strada ho rilevato 10-12km/h di media dando il giusto tempo alla parte turistica (ho fatto anche alcuni trekking). In definitiva stimare dai 70 ai 100 km al giorno sulla Ring Route è corretto, comprendendo anche il vento contrario che nelle peggiori delle ipotesi potrete comunque evitare con gli autobus. Le medie scendono drasticamente sulle piste di montagna per vari motivi: fondo stradale F35….praticamente 200km col sedere che sbatte sulla sella per le bumps create dal passaggio delle jeep, F208…guadi, F225/210….sabbia, fango, pietrisco granuloso ecc. Insomma c’è un pò di tutto. Bisogna inoltre tener presente che se si fanno i 5km/h in salita si farà pochissimo di più o forse anche meno (se non volete spaccare tutto) anche in discesa dove ad esempio ci sono le bumps. Oppure come nel caso (a me è successo) trovate un paio di chilometri di fondo sabbioso dove seppur per brevissimi tratti spingete la bici anche in pianura. La media di riferimento rilevata è sui 7km/h o per stare tranquilli anche 5km/h. Significa che in una giornata potreste riuscire a fare 50km o anche solo 40. Questa è una situazione che ad esempio si è verificata sulla F208 dove (prendendola da Sud) si devono affrontare circa 15 guadi. Dalla strada asfaltata per raggiungere il Landamannalaugar sono circa 70km e si percorrono in ben 2 giorni! Potrete fare anche i salti mortali ma tra guadi, sabbia, magari vento, pioggia e spero per voi foto/video ci impiegherete 2gg.
Alcuni accorgimenti tecnici per il proprio mezzo (la mia bici è molto economica) sono molto importanti. Anche in questo caso, se fate l’asfalta potete presentarvi abbastanza tranquilli con qualsiasi mezzo, copertura ecc. ma se le piste vi attraggono sono necessari copertoni tipo Schwalbe Marathon Plus Tour da 1kg (nel mio caso tipologia con cerchietto rigido da 1,60 700cc). Questi copertoni sono importanti ed io sono tornato dopo 400 km tra terra, sassi e fango con ZERO forature. Se arrivate con materiale leggero da 600/700 grammi aspettatevi numerose pizzicature sulle bumps (almeno). Pedali SPD consigliati. A me non piacciono e venendo dall’enduro MTB mi sono portato dietro pedali flat con pin. Sconsigliatissimi i pedali economici in plastica che si rompono solo a guardarli ed in più il piede non fà presa in caso di pioggia. Se avete intenzione di attraversare i fiumi io mi sono portato una sacca impermeabile da 20lt (marca Crosso Dry Bag) nella quale solitamente riponevo la sacca idrica, il sacco spazzatura ed altra oggettistica. Piccola parentesi sulla spazzatura: portatevi il necessario per portarvela dietro almeno per 1-2gg se andate nelle piste. Tornando alla sacca da 20lt mi è stata utile per attraversare i torrenti dove tenevo l’asciugamano e riponevo le scarpe/calzini il tutto in modo pratico, veloce ed al riparo dalla pioggia sulle mie scarpe (che poi non c’è stata). L’asciugamano può sembrare una finezza ma vi assicuro che in alcuni torrenti neanche troppo grandi si arriva con i piedi congelati a malapena sull’altra sponda. Qui è importante ridare temperatura ai piedi. Ci sono poi casi di guadi in successione posti ad una distanza o in certe posizioni che viene difficile capirle prima. Qui bisogna essere bravi ad interpretare la zona, la vallata ed il percorso del fiume perchè almeno in un paio di situazioni, a discapito dei vostri nervi, potreste trovarvi a togliere e mettere le scarpe per ben 3 volte entro 300m di strada….magari sotto la pioggia ed il vento. Io me la sono cavata alla grande. E’ questo il bello del viaggio e di scoprire cosa si è capaci di fare! Insomma circa 6-7 ore (foto/video compresi) per fare circa 40km. Smentisco le informazioni che si trovano sul web sul consumo esagerato dei copertoni, se arrivate con quelli che ho linkato tornate a casa con un normalissimo consumo; io ci ho percorso asfalto, terra, sabbia, fango, sassi e acqua. Invece evidenzio che i v-brake vanno in difficoltà sulle piste dove trovate pietrisco granuloso (soprattutto vicino ai guadi) che si attacca ai cerchi, il consumo dei freni è immediato. Portatevi almeno 1-2 coppie di pattini di ricambio.
Se si parte per l’Islanda in Agosto non bisogna sottovalutare il turismo di massa. Questo è un dato di fatto. Lessi sul web: “le piste sono pericolose, le sconsiglio”. Sbagliato! La strada N.1 è pericolosa. I turisti con le auto a noleggio sono pericolosi. I turisti con le auto che ti sfiorano con le folate di vento laterali sono pericolosi. E i turisti li trovate in massa, come un serpentone che si snoda, verso le 10 di mattina in direzione Golden Circle (Geyser, Gullfoss ecc.) ed in direzione Hofn (lato sud). Io mi sono fatto l’idea che queste due direttrici essendo le prime mete turistiche ed essendo le più vicine a Reykjavick sono le più battute da chi soggiorna 1 settimana e poi, finiti tempo e soldi, è costretto a tornarsene a casa. Purtroppo in queste zone ho sofferto il traffico, gabbiani morti, pecore investite, anche questa è l’Islanda del turismo. Quindi se venite in Agosto provate almeno un paio di piste con tutti i dovuti accorgimenti per la vostra sicurezza, non ve ne pentirete. A sostegno di questa tesi oltre al fatto che scoprirete la vera Islanda, il wild, l’avventura, il silenzio, i colori ecc. ci sono alcune cose: non sarete mai totalmente soli perchè qualche jeep passa sempre, ormai quasi tutte le piste sono battute da autobus ed infine c’è uno strumento semplice ovvero il cellulare che ormai prende quasi dappertutto (testato personalmente). Prima di arrivare in Islanda andate qui, http://safetravel.is/, compilate i vostri dati sul sito internet con le date di arrivo, ripartenza e soprattutto il vostro itinerario (volendo anche il file gpx). Sul sito trovate anche le allerte meteo (vento, bufere, tempeste ecc.). Infine scaricate la relativa App sul cellulare dove trovate due semplici tasti: uno è il check per inviare la vostra posizione giorno dopo giorno e mostrare sostanzialmente che va tutto bene mentre l’altro tasto è la richiesta d’aiuto. Le squadre di soccorso interverranno in vostro aiuto gratuitamente. Pur non essendo in Europa l’Islanda riconosce la vostra assicurazione sanitaria ed è funzionante il roaming con il vostro piano tariffario italiano. Ovviamente bisogna fare molta attenzione perchè gli ospedali non sono dietro l’angolo.
Un’altra domanda che ci si pone prima di organizzare il proprio percorso è sicuramente sulla direzione da seguire. Da Est a Ovest? Sud-Nord? Nord-Sud? Ho constatato che le possibilità di itinerario sono più o meno limitate al solo anello sulla Ring Route, oppure, come nel mio caso, alla Ring + piste ed infine ai fiordi occidentali. Con ogni probabilità vi troverete a pedalare in ogni direzione quindi state tranquilli che il vento lo prendete! Se cercate sul web o chiedete, in Islanda la direzione predominante del vento è da Nord-Est verso Sud-Ovest. Proprio ora che scrivo questo post il vento segue la direzione opposta….Sud-Nord!!! Troverete chi vi scrive che sulla costa Sud è meglio andare da Ovest a Est: io ho avuto vento da Est a Ovest….quindi contrario! La soluzione a questo scoglio è secondo me molto semplice: potete percorrere l’Islanda in senso orario e antiorario e lo dovete decidere il giorno prima di iniziare a pedalare con le previsioni meteo islandesi. Questo è uno dei siti da tenersi tra i preferiti del cellulare: http://en.vedur.is/. All’inizio della mia avventura ho chiesto, dopo aver spiegato il mio itinerario, all’islandese dell’ostello di Reykjavick e lui mi ha consigliato il percorso in senso orario; beh mi sono fatto 100km controvento nella F35 e ancora devo capire il perchè di questo consiglio?!? Il mio consiglio resta quello di verificare il meteo dei primi giorni e partire con vento a favore; se poi nel corso del viaggio la fortuna vi volterà drasticamente le spalle ve la potrete cavare con l’ausilio di qualche autobus. Il discorso cambia se percorrete delle piste, in questo caso bisogna tenere presente che è meglio, molto meglio, prendere il vento contrario sull’asfalto (magari usando bus di facile supporto) ed il vento a favore sulle piste. Sulla F35 è difficile tenere una media dei 10km/h, forse 7, con vento contrario max 5km/h + rischio di polvere negli occhi (portarsi occhiali). Sono stato fortunato, in 19 giorni ho avuto 4-5 giorni di pioggia e 3-4 giorni di vento sui 30km/h; per il resto il meteo è stato molto generoso. Effettivamente si leggono diversi resoconti sul web di chi ha avuto la stessa fortuna quindi ritengo che dopotutto il meteo estivo islandese può concedere discrete soddisfazioni.
Una nota particolare sul mio abbigliamento, o meglio, parte del mio abbigliamento che mi ha concesso un viaggio in totale tranquillità e soprattutto flessibilità. Le temperature islandesi in agosto variano dai 4 ai 15°C in media. A queste temperature va applicato il vento. Quelli che sono 15°C possono essere percepiti a causa del vento come 10°C, quindi attenzione e preparatevi per notti a 0°C anzichè a 4-5°C! Durante il giorno, con sole e vento a favore, è possibile pedalare con maglia termica leggera a maniche lunghe mentre nelle giornate grigie, magari con vento, sono arrivato a indossare termica leggera, maglia tecnica, pile leggero e giacca anti-pioggia. Infine un applauso ai miei pantaloni anti-pioggia in Goretex della Berghaus con zip laterali lungo tutta la gamba: ci ho pedalato per tutto il viaggio! Sono leggeri, impermeabili e si asciugano velocemente. Con temperatura mite aprivo le zip e li arrotolavo fino a farli diventare pantaloni corti, con il fresco li tenevo lunghi con le zip aperte per ventilare e con il freddo-pioggia chiudevo tutto. Davvero ottimi se considerate che il meteo può cambiare molto spesso e soprattutto trovandovi nel nulla è difficile e dispendioso fermarsi, cercare di trovare abiti nelle sacche e cambiarsi lungo la strada magari con vento e pioggia che inizia a cadere.
Lo stesso vale per il cibo che va acquistato per poter mangiare durante la giornata senza abbuffarsi e soprattutto non contando sull’ausilio del fornelletto a gas. Io ho mangiato schifezze di ogni tipo: biscotti, barrette ecc. Tutto ciò non è obbligatorio ma risulta il sacrificio migliore per poter contrastare le giornate in cui c’è vento, pioggia o comunque, come nel mio caso, non si vuol perdere troppo tempo. Preferisco mangiare con calma ed in quantità industriale in campeggio o dentro la mia tenda nelle ore serali. Ho potuto constatare che anche altri cicloturisti adottano lo stesso metodo. In Islanda è difficile trovare un area picnic, a volte distano 30-40 km l’una dall’altra e sono semplicemente un parcheggio, due bagni chimici e forse un tavolo con panchina (magari occupata). Come dicevo in precedenza è assai probabile che dovrete portarvi dietro la spazzatura per qualche ora, forse giorno, poichè fatta eccezione per i siti turistici e le città, lungo la campagna, la aree picnic o peggio ancora le zone desertiche non ci sono bidoni per la spazzatura.
Così come non ci sono le fermate degli autobus con tanto di palo e orari. Non ci sono. Quindi assieme al sito proposto per il meteo aggiungo questo dove potete trovare la mappa aggiornata anno per anno con tutte le corse e la POSIZIONE virtuale delle fermate http://publictransport.is/ . Fate bene attenzione che potreste trovarvi nel mezzo di un incrocio tra due strade e pensare: ma sarà qui la fermata? Boh! Bene, se vi siete studiati la mappa e siete consapevoli sul dove vi trovate arriverà il vostro autobus! Ovviamente per gli amanti del cartaceo è possibile stamparla oppure richiederla in tutte le strutture turistiche islandesi. IMPORTANTE: per chi viaggia in bici sarebbe bene, soprattutto se pianifica una tratta lunga e di vitale importanza per il suo viaggio, avvertire la compagnia di trasporto. Io non l’ho fatto e mi è andata bene poichè ho preso un autobus per 300km sulla costa orientale e quando è arrivato era un pulmino da 20 posti con un carrello chiuso fortunatamente senza altre bici e solo con un paio di zaini da trekking. Se ci fossero stati anche solo 2 ciclisti già a bordo probabilmente ero ancora in Islanda! Un ultima ma importante cosa per il vostro portafogli è il trasporto bici sugli autobus: mentre il biglietto varia in base alla lunghezza della tratta il costo per la bici è fisso. Questo è un particolare non di poco conto visto che il costo varia tra 3500/4000 ISK (corone islandesi) ovvero 30€. Significa che se fate 30 o 300km pagate sempre 30€ per la vostra bici; sta poi nella benevolenza dell’autista o bigliettaio farvi un pò di sconto per le tratte più corte. Quindi calibrate bene i vostri spostamenti in autobus se non avete soldi da buttare. Se siete un gruppo numeroso chiaramente avvisate prima poichè gli autobus che girano hanno dei carrellini oppure dei semplici portabici da auto (2-3 bici) fissati sul retro.
Un altro problema che mi sono posto prima di partire è: pedalo dall’aeroporto Keflavick o da Reykjavick? Io ho elaborato un piano ed è stato sicuramente meglio del previsto. Ho infatti adottato questa soluzione: arrivato alle 2.00 della mattina ho preso la navetta e mi sono fatto portare a Reykjavick. Ore 3.00 circa ero dentro l’ostello Bus Hostel (che consiglio) e verso le 7 di mattina con tutta calma, al caldo e all’asciutto ho finito di montare la bici ed ho anche mangiato. In realtà quella notte non ho speso nulla per l’ostello che ho invece prenotato per quella che sarebbe stata la mia ultima notte in Islanda. Preventivamente, tramite mail, ho chiesto di poter lasciare il mio scatolone all’arrivo e di poter montare la mia bici; mi è stato concesso senza alcun problema. Altra cosa da non sottovalutare e lo dico per quelli che pensano di risparmiare andando a dormire in un campeggio, è che nell’ostello si smonta e rimonta la propria bici al caldo con tutta calma e tranquillità e soprattutto se ci si adegua in una stanza da 24 persone si spendono 20 euro per dormire. Ultimo ma molto importante è che in queste strutture oltre agli studenti transitano anche escursionisti, cicloturisti ecc. che al momento della loro ripartenza lasciano ciò che non possono portare in aereo ovvero le cartucce di gas! Senza chiederlo direttamente mi sono state offerte. Ne ho prese 4 e mi sono bastate per tutto il viaggio. Considerate che costano almeno €7/cad. In cucina c’erano almeno 15 cartucce. Un altro motivo per il quale è meglio partire da Reykjavick è sicuramente il fatto di risparmiare tempo e fatica saltando una delle strade più trafficate dell’Islanda ovvero aeroporto-capitale. Li, eccetto la laguna blu, non c’è nulla. Purtroppo la navetta non è gratis, io ho speso circa 40€ per ogni viaggio ma, ripeto, alla fine sono soldi ben spesi soprattutto se arrivate di notte e piove. Riguardo la navetta ci sono 2 compagnie: http://www.grayline.com/ e https://www.re.is/flybus/. Anche in questo caso la botta vi arriva dal trasporto bici sempre su 4000 ISK. Ma se fate attenzione troverete con la GreyLine anche il seguente link https://airportexpress.is/. La bici costa 2500 ISK quindi consiglio quest’ultimo.
Riguardo i campeggi confermo quello che si può trovare anche in altri siti web. Ci sono di tutti i tipi, dagli scandalosamente minimali a quelli più curati. La spesa varia tra 1300 e 2200 ISK (dentro Reykjavick). In alcuni c’è il prato, un rubinetto e un water mentre in altri c’è tutto quello che serve. Invito a verificare, se intendete andare in camping ogni sera, i miei links o quello che si trova in rete sui vari campeggi, ci dovrebbe essere un elenco con tutti i servizi. Di contro, non fate l’errore di pensare che ogni notte dormirete all’aperto (campeggio libero) e non vi serviranno i camping. In Islanda ci sono zone dove non avrete riparo dal vento e se non avete l’attrezzatura adatta sarete costretti a trovare riparo nei campeggi. Sulla costa sud sono presenti tanti appezzamenti di terra, recinzioni, proprietà private ed anche qui non è semplice. Gli abitanti se non invadete la proprietà non vi diranno niente, è tollerato. Riguardo i servizi offerti la linea generale è la seguente: i prezzi sopra descritti includono la permanenza ed in alcuni casi anche la doccia. In altri casi la doccia si dovrebbe pagare ma nessuno te lo impone ed in altri ancora sei costretto per via delle macchinette a gettoni. Eventuali lavatrici o asciugatrici (dove ci sono) sono a pagamento quasi ovunque tranne dove c’è solo scritto ma nella pratica si può utilizzarle. Infine ci sono i campeggi delle Highlands (zone interne), Myvatn ecc. dove i prezzi tendono sulle 1600-2000 ISK. Al Landmannalaugar ad esempio 2000 ISK a notte, + doccia 500 ISK. No elettricità. Ovviamente i prezzi sono giustificati dal fatto che ci si trova nel bel mezzo del niente!
Concludo con le strade. Come accennato l’asfaltata è ok e ben percorribile. Sicuramente meno trafficata la zona nord-est. Riguardo le piste ribadisco un consiglio comune che si trova sul web: percorrerle solo con il meteo favorevole altrimenti ci si può trovare per giorni tra vento pioggia e pure nebbia. Tutto ciò non serve a niente se non a rischiare la propria sicurezza. Io ho affrontato una giornata tosta per raggiungere la prima metà della F208 da Sud ma ero consapevole che avrei trovato un riparo e soprattutto che i giorni seguenti sarebbero stati migliori. In quell’occasione avevo il vento a favore, pioveva e avevo tutti gli abiti bagnati. Pure sacco a pelo e materassino mi si sono accidentalmente bagnati. Fortunosamente sono riuscito ad asciugare tutto nel rifugio. Tutto ciò per dire che se avete un tempo ostile per un giorno ci può stare, combatterete con acqua, fango, vento e jeep che vi passano a fianco alzando ancora acqua e fango! L’importante è sapere dove si sta andando, se sono presenti strutture e se il tempo a nostra disposizione è sufficiente perchè ci sono zone dove è difficile campeggiare e altre dove è severamente vietato (vedi parchi). Tutto questo lo potete trovare nel terzo indirizzo che vi linko e che assieme a meteo e bus sarà molto importante: http://cyclingiceland.is/. Qui trovate la mappa con strade, campeggi, strutture ricettive e siti turistici (vedi Front Map). Sembra la cartina dei cartoni animati ma in realtà è straordinariamente importante.
Ok, se siete pronti per il viaggio guardatevi questo sito http://www.road.is/ per vedere quando riaprono le strade dopo l’inverno. Buon viaggio!