La partenza dopo i tre giorni sul lago Lèman è grintosa. Mi sento riposato ed elettrizzato per l’inizio di una nuova avventura. Laggiù, a fianco del castello di Chillon, vedo l’ingresso per le Alpi!La mattina scorre veloce ma nel pomeriggio mi ritrovo a percorrere chilometri e chilometri di ciclabile totalmente dritta. Non faccio nemmeno molta fatica visto che per una volta ho il vento alle spalle. Quasi mi addormento.
Raggiungo e supero Sion, città a dir poco brutta, che era l’obiettivo di giornata. Nella vallata le città più grandi che incontrerò sono tutte abbastanza bruttine.
Purtroppo mi trovo in una zona scarsa di posti per campeggiare poiché i boschi sono sporchi e a fianco scorre il Rodano. E così ho fatto quasi tutti i fiumi d’Europa! 😁
Fortunatamente dopo Sierre trovo un bellissimo prato verde e riesco in perfetto orario ad accamparmi.
Durante la giornata mi è venuta voglia di fare trekking, una bella passeggiata in alta quota. E allora la sera in tenda cerco di capire cosa posso fare. La prima idea è Andermat ma poi mi oriento su Zermatt che mi costerebbe una deviazione di cento chilometri. Ma si, chi se ne frega, cento più, cento meno, andiamo a Zermatt!
Appena sveglio, però, mi torna in mente una zona già vista e pubblicizzata nei siti per mountainbike: il ghiacciaio Aletsch. Dov’è??? A soli 40 km, perfetto.
Da Mörel, situato a circa 750 metri di altitudine, raggiungo Riederalp a 1900 metri con comoda funivia.
In cima i panorami sono fantastici.
Il problema è trovare un posto per accamparmi che sia vicino ai sentieri di trekking, che resti totalmente invisibile ad altre persone visto che lascerò la mia attrezzatura incustodita per un giorno e soprattutto che non sia in pendenza per dormire! Eh sì, la zona scarseggia di boschi in alta quota e quelli sotto sono praticamente burroni.
Da Riederalp raggiungo comodamente Bettmeralp e tramite gps imbocco una sterrata. Dopo poche centinaia di metri monto il campo in una piazzola che mi costerà due viaggi per portarci l’attrezzatura. Tutto molto faticoso e poco pratico ma il campo è su un area pulita, all’ombra e praticamente invisibile.
Visto che sono ancora le 16.30 e che non ho idea di che meteo ci sarà l’indomani (non ho internet) parto per un mini trekking su un sentierino facile facile, a mezza costa. Qualche sali scendi e nulla di impegnativo.
Dopo un’oretta arrivo ad un laghetto e decido che può bastare, meglio tornare e riposare. Ma non senza farmi un goccetto prima di dormire! 😁
Ok sono pronto per l’Aletsch!
Alle 8 di mattina sono pronto, impacchetto quello che mi serve per la giornata dentro l’unica borsa adattabile e trasportabile per il trekking, non sarà molto comoda.
Mi dirigo alla cabinovia per raggiungere direttamente il ghiacciaio senza affaticarmi. In due giorni gli svizzeri mi ripuliscono il portafogli con i loro prezzi modici per il trasporto su cavo.
Dalla stazione a monte faccio pochi metri e si apre uno scenario fantastico.
Il sentiero prosegue a mezza costa e non presenta salite. Alcuni tratti sono abbastanza ostici a causa delle enormi pietre da usare come pista.
Volendo si può passare per una via più a valle e più vicina al ghiacciaio.
Quando in pochi minuti esclamo più volte, “Dio, che bello!”, capisco che mi trovo nel posto giusto al momento giusto. E dopo il mio lungo viaggio e le tante avventure, commuoversi è assai facile.
Il tratto che costeggia la lingua di ghiaccio non è lunghissimo e ad un certo punto piega verso una valletta verde. Qui, per comodità, imbocco un tunnel lungo 1 km che attraversa la montagna.
Il resto della passeggiata è su comoda sterrata che a mezza costa incrocia sentieri, baite e ristori per i turisti.
Scendo per un bel sentierino che mi porterà dritto dritto alla mia tenda. Sì, proprio dritto, porca miseria! E io che pensavo di averla montata in posizione invisibile! A 10 metri c’è uno stradello che purtroppo non avevo visto il giorno del mio arrivo. Fortunatamente nessuno a toccato nulla, bene così.
Purtroppo, in quota, sono riuscito a vedere le previsioni meteo e martedì sarà brutto tempo, con forte vento, sul San Gottardo così il mio piano epico di fare il Furka + San Gottardo viene cestinato.
Si torna a Briga, in discesa, e si sale per il Sempione.
11 Luglio…..Italia!