Ogni grammo di peso che viene trasportato sulla bici equivale a fatica. E’ un dato di fatto. Dobbiamo solo capire quali sono le cose essenziali e quali non lo sono. Il futile, il superfluo e il non funzionale vanno lasciati a casa. Ciò vale anche nella vita di tutti i giorni ma forse capirlo è troppo difficile per la maggior parte delle persone.
Ricordo che quando ho iniziato ad acquistare gli oggetti che mi avrebbero accompagnato in Europa ho scritto una lista con tutti i prezzi ed i pesi di ciascun articolo. Volevo spendere il giusto per materiali di buona qualità ed avere sotto controllo il peso finale della mia bici. Dopo settimane di studio su una materia che fino ad allora era per me totalmente sconosciuta riuscii ad ottenere ciò che volevo per la mia prima avventura: materiali di Marca ma di livello intermedio che ancora oggi, dopo 3 viaggi, sono in ottimo stato di conservazione.
Il mio consiglio per chi approccia questo modo di viaggiare è quello di studiare la materia, elaborare le soluzioni per i propri scopi ed investire il giusto in base alle proprie possibilità economiche perché prima o poi arriverete a chiedervi: vale la pena acquistare una materiale che pesa 200gr in meno ma costa 200 euro in più rispetto ad uno che ha la stesse funzionalità? La risposta me la sono data affrontando una salita bestiale nella foresta nera in Germania. Poco prima di quella salita acquistai diversi alimenti in un supermarket tra cui anche una mela che avrà pesato si e no 200gr. Ebbene mentre sudavo e soffrivo lungo tutta la salita ho pensato solo ed esclusivamente a quella mela e mi sono detto: tanti calcoli per abbassare il peso dei miei materiali ed ho vanificato tutto acquistando una semplice mela da 200gr. E pensare che c’è chi spende 200 euro in più per abbassare di 200gr il proprio peso e magari lo vanifica con una mela da 30 centesimi di euro!
Nella specifica situazione, pur essendo un alimento, la mela è risultata superflua perché a parità di peso aveva minor apporto energetico ed era più ingombrante rispetto ad altro cibo che avevo già in borsa.
La morale della favola è che nel cicloviaggio, come nella vita, vanno ignorate le cose superflue che rallentano il proprio cammino. Quando sarete quasi fermi, sudati e sofferenti arriverete persino a buttarle via. Il superfluo non è la sola cosa da eliminare, ci sono oggetti che normalmente sono utili ma in determinate situazioni sono totalmente fuori luogo (ad esempio un impermeabile nel deserto).
La teoria della mela dimostra che più cose vogliamo trasportare nel nostro viaggio e più soffriremo. Less is more!