In preparazione del prossimo imminente viaggio ho ritirato fuori il mio pannellino fotovoltaico. Il Suaoky da 16W! Lo acquistai nel 2016 per il primo viaggio in Europa e devo dire che funzionò alla grande, anzi, mi sorprese poichè la ricarica del cellulare era più rapida di quello che mi aspettassi. Ora, a distanza di 2 anni, ho voluto testare il suo funzionamento dopo averlo maltrattato a tal punto che è mezzo rigato e spiegazzato. Non l’ho più utilizzato da quel viaggio. Con grande stupore collegando il cellulare e uscendo sotto il sole ho sentito quel “bip” tipico dello smartphone in carica. Il pannello funziona!
Il test che propongo è molto semplice e tende a dimostrare cosa, tra dynamo al mozzo e pannello solare, porta maggiore benefici in un cicloviaggio.
Per questo viaggio ho acquistato bici ed alcuni accessori nuovi tra cui la dynamo “Fun Works” 15 x 100mm IS che si può acquistare sul sito actionsports.de.
La dynamo è collegata al mio charger, il Kemo M172N. Questi faceva parte della mia attrezzatura già dal 2016 ed ancora non l’ho cambiato.
IL TEST
Sull’immagine che allego sono visibili i risultati ottenuti ricaricando il cellulare (spento) prima con il pannello solare e poi con la dynamo:
Il pannello solare è stato tenuto per circa 1h sotto il sole (T=32°C) e in tale arco di tempo ha ricaricato un 24% (da 40 a 64%). (per la prova ho “riscaldato” il pannello per circa 1h prima del test vero e proprio per farlo funzionare in condizione di stress). La giornata oltre che calda è stata di cielo completamente sgombro da nuvole, particolare non di poco conto.
In bici, con la dynamo, ho ottenuto una ricarica del 29% (da 39 a 68%) ma in un totale di circa 2h (il doppio rispetto al pannello solare). Come si evince dal mio gps ho percorso circa 24km ad una velocità molto simile, a mio avviso realistica, a un cicloviaggio. La velocità media infatti segna 13,4 km/h. Chiaramente in un clicoviaggio possono esserci momenti in cui si tengono i 20/30 all’ora anche per decine e decine di chilometri ma anche momenti in cui si viaggia a 5/10 all’ora.
In gioco ci sono molte variabili che andrebbero considerate ma ritengo che si possa tirare qualche conclusione partendo anche da questi dati.
Il pannello solare è da preferire alla dynamo poichè in metà tempo ha ricaricato quasi quanto la dynamo ed inoltre, particolare non da poco, io ero seduto e non pedalavo! Purtroppo però non è tutto oro quello che luccica. I due sistemi a mio avviso hanno i loro punti di forza e di debolezza.
Il pannello solare, se avete spazio nelle borse, è sicuramente da portare in posti e climi asciutti, con presenza di sole e magari non esageratamente caldi. Va inoltre considerato il suo utilizzo, infatti sopra la bici quando si è in movimento viene quasi sempre oscurato dal vostro corpo. In questo caso il pannello non produce o se siete fortunati produce poco. Il pannello batte la dynamo se, con bel tempo, siete fermi magari a mangiare o a fare altro e lo lasciate lavorare in buona posizione.
Supponendo che entrambe i sistemi lavorino nelle proprie condizioni migliori, il pannello rappresenta un sistema più efficiente della dynamo. (Diamo per scontato che i prodotti siano di buona fattura e ben dimensionati per l’utilizzo).
Ma cosa succede se ci troviamo in Islanda? Succede che il solare si può tranquillamente lasciare a casa. Ed è quello che ho fatto io dando priorità alla dynamo. Anche in questo caso però, affrontando salite, strade sterrate, vento contro ecc. i risultati sono stati sufficienti ma non ottimi. Nel viaggio Europeo, al contrario, la dynamo ha svolto egregiamente il suo lavoro poichè ho circolato molto spesso su strade asfaltate.
Possiamo concludere che in alcune situazioni la dynamo funziona molto bene ovvero:
- pianura (15-30km/h);
- fondo stradale compatto e regolare;
- mancanza di vento contrario.
Non ho inserito la salita poichè sotto i 5 km/h la dynamo non funziona e tra i 5 e 10 km/h la carica è impercettibile, improduttiva. Idem in discesa dove bisognerebbe tenere i freni mantenendo i 20, max 30 all’ora per produrre energia elettrica; purtroppo io lascio i freni per godermi appieno la sudata discesa e superando tale limite mi trovo ad aver “tagliata” la potenza dalla dynamo e dal charger per limiti dimensionali ed elettrici di entrambe; in soldoni se si scende a 40/50 km/h è probabile che si produce poco o niente.
CONCLUSIONI
La totale indipendenza dalle reti elettriche fisse è molto difficile da ottenere per quel che mi riguarda. (Io viaggio solitamente con smartphone (per editare video e/o contattare casa), 2 videocamere e 1 gps). Ritengo che quando si può, siano da utilizzare entrambe le soluzioni abbinandoci 1 power bank ciascuno (es. 10000Ah) mentre in caso di viaggi dove va fatta una scelta tra dynamo o solare va incrementata la capienza dei power bank (es. 25000/30000Ah) per poter aver maggiore autonomia e raggiungere qualche rete fissa entro max 7-8gg.